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Le porte di Milano: andiamo alla loro scoperta

Suddivise in principali, “moderne” e succursali, ognuna di loro ha una storia. Scopriamole insieme

Le porte di Milano sono archi, aperture fortificate o monumentali ricavati in varie epoche nelle cinte murarie romane, medievali e poi spagnole della città. Nel 1500, con la sostituzione delle mura medievali con quelle spagnole, la città si è circondata di 11 chilometri di mura, a volte con fossati d’acqua: il più lungo muro urbano d’Europa. 
Sei di esse, dette principali, identificano i relativi sestieri in cui Milano era divisa. La maggior parte delle porte sono state completamente rifatte durante l’egemonia napoleonica. Ad esse erano associate altre quattro porte succursali. Con la crescita dei commerci e del traffico, nel XIX vennero aperte altre cinque porte.

Le porte di Milano: le 6 principali

Le porte di Milano
Porta Garibaldi

Porta Garibaldi

Iniziamo il nostro tour da Porta Garibaldi, Porta Comasina fino al 1860. Era detta così perché da qui si usciva per raggiungere Como. Si trova a Nord di Milano. È caratterizzata dalla presenza dell’arco neoclassico del Moraglia e sorge al centro di piazza XXV Aprile, allo sbocco di corso Garibaldi. Nel 1860 prese il nome di Porta Garibaldi in ricordo dell’ingresso, qualche anno prima, di Giuseppe Garibaldi, proveniente da Como.

Porta Nuova

Porta Nuova

Il nome è dovuto al fatto che esisteva una Porta Vecchia in via Manzoni. Porta lungo la strada per Monza. Sorge al centro di piazzale Principessa Clotilde, di fronte al Pronto Soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli.

Porta Venezia

Porta Venezia

Ex Porta Orientale e poi, in epoca napoleonica, Porta Riconoscenza, dal 1859 fu ridenominata Porta Venezia in onore alla città lagunare.
Sorge al centro di piazza Oberdan, allo sbocco di Corso Venezia, che collega la Porta a piazza San Babila, ed è caratterizzata dalla presenza dei caselli neoclassici dell’architetto Rodolfo Vantini.

Porta Romana

Porta Romana

Posta a Sud Est di Milano, sorge al centro di piazza Medaglie d’Oro. Da questa porta si usciva in direzione Roma. È caratterizzata dalla presenza di un arco monumentale fatto erigere alla fine del Cinquecento da Filippo III di Spagna in occasione del passaggio della principessa Margherita d’Austria-Stiria, sua promessa sposa. Nel 2010 è stata riconvertita in struttura termale, chiamata per l’appunto Terme di Milano.

Le porte di Milano
Porta Ticinese

Porta Ticinese

Nel periodo napoleonico era conosciuta come Porta Marengo. Si trova a Sud della città al centro di piazza XXIV Maggio. Il nome attuale deriva dal fatto che attraversandola si andava verso il fiume Ticino. La porta costringeva le persone al pagamento del dazio per chi entrava. 

Porta Magenta

Porta Magenta

Ex Porta Vercellina, fu ribattezzata Porta Magenta dopo il 1859 in ricordo della battaglia di Magenta, durante la seconda guerra di indipendenza. Sorgeva un tempo nell’attuale piazzale Baracca, allo sbocco dell’attuale corso Magenta. Delle sei porte principali è l’unica di cui non restano tracce. Nel 1885, infatti, iniziò la demolizione delle mura spagnole anche in questa zona della città, con le quali venne distrutta anche Porta Magenta.

Porte di Milano: quelle realizzate nel XIX secolo

Le nuove porte furono le ultime prima della demolizione delle mura spagnole, che iniziò alla fine dello stesso secolo. 

Arco della Pace

Porta Sempione  

Risale all’epoca napoleonica e rappresenta l’intento di unire metaforicamente Milano a Parigi. Si trova vicinissimo al Castello Sforzesco, all’interno della famosa piazza d’Armi e corrisponde all’Arco della Pace. Sorge dove in epoca medievale esisteva Porta Giovia.

Le porte di Milano
Stazione Centrale di Milano

Barriera Principe Umberto

Non più visibile, dava accesso alla vecchia stazione di Milano Centrale. Fu realizzata nel 1864, demolita nel 1931 con la nascita della nuova e moderna stazione.

Stazione di Milano Porta Genova

Porta Genova 

Dava accesso alla stazione di Porta Ticinese, ora chiamata stazione di Milano Porta Genova. Posta a sud-ovest della città, conserva i caselli daziari al centro di piazzale Cantore, allo sbocco di corso Genova.

Le porte di Milano
Porta Volta

Porta Volta

Fu realizzata per consentire una più diretta comunicazione fra la città, il Cimitero monumentale edificato nel 1866 e strada Comasina (ora Via Farini). Si trova al centro di piazzale Baiamonti, in cui è possibile ammirarne i bastioni. Nei dintorni, ci sono scuole e negozi, soprattutto di libri.

Piazza del Tricolore

Porta Monforte

Ultima porta realizzata a Milano per fornire alla città un altro accesso che superasse le mura. Posta a est della città, si costituiva di due caselli daziari demoliti nel 1919. Sorgeva al centro dell’attuale Piazza del Tricolore, allo sbocco di Corso Monforte.

Le porte “succursali”

Le quattro porte succursali dipendevano da quelle maggiori ad eccezione di Porta Tenaglia che faceva riferimento al vicino Castello Sforzesco. 

Le porte di Milano
Castello Sforzesco

Porta Tenaglia

Progettata nel 1521 a difesa del Castello, metteva in comunicazione la città con il Borgo degli Ortolani. Ora piazza Lega Lombarda, esattamente nei pressi dell’attuale Porta Volta. Da come si evince dalla carta del 1883 le due porte sono sempre state distinte. Fu demolita nel 1571.

Le porte di Milano
Combattimento a Porta Tosa- Carlo Canella

Porta Tosa

Dal 1861 fu chiamata Porta Vittoria subito dopo l’Unità d’Italia per celebrare le cinque giornate di Milano. Era la succursale di Porta Venezia. Posta a est della città, si apriva lungo la strada per Limito. L’arco neoclassico fu demolito alla fine del 1800. Oggi sopravvivono solo i caselli daziari, posti ai lati dell’attuale piazza Cinque Giornate.

Ponte Pavia

Porta Vigentina

Succursale di Porta Romana è l’ultima porta storica. Da qui partiva la Strada Vigentina che univa Milano alla città di Pavia.

Piazzale di Porta Lodovica

Porta Lodovica 

Era la succursale di Porta Ticinese e sorgeva a sud della città in quello che è l’attuale piazzale di Porta Lodovica, di cui però non rimane alcuna traccia della struttura. L’arco che la caratterizzava venne demolito alla fine dell’Ottocento per motivi di traffico e nuove esigenze edilizie della città. Nel 1905 fu demolito anche il casello daziario. La porta rivestiva una importanza soprattutto religiosa perché garantiva l’ingresso dei pellegrini

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