Antonio Ligabue La grande mostra, viaggio tra genio e follia
A Palazzo Albergati la prima grande dedicata a uno degli artisti più straordinari e commoventi del Novecento
Se sei un amante dell’arte o semplicemente curioso di scoprire un artista unico e straordinario, non puoi perderti Antonio Ligabue, La grande mostra a Palazzo Albergati di Bologna.

L’esposizione, grazie all’enorme successo di pubblico, è stata prorogata fino al 15 giugno, offrendo ancora più tempo per immergersi nell’universo visionario e tormentato di uno dei pittori più intensi del Novecento.

Un artista fuori dagli schemi
Antonio Ligabue è una figura che sfugge a ogni definizione canonica. Spesso etichettato come pittore naif, la sua arte va ben oltre questa semplificazione.

Le sue opere, cariche di una potenza espressiva ineguagliabile, raccontano di un uomo emarginato e incompreso, che ha trovato nella pittura il suo modo di comunicare con il mondo.


Antonio Ligabue, La grande mostra. Cosa troviamo
L’esposizione raccoglie oltre 100 capolavori tra dipinti, disegni e sculture, suddivisi in tre periodi fondamentali della sua produzione artistica.

Il primo periodo (1927-1939): caratterizzato da colori più tenui e da una rappresentazione ancora delicata della vita agreste e degli animali.


Il secondo periodo (1939-1952): segna un’evoluzione tecnica con pennellate più corpose e una maggiore definizione dei dettagli.

Il terzo periodo (1952-1962): il momento più prolifico, in cui la sua arte esplode con tratti vigorosi e intensi, testimoniati da numerosi autoritratti e animali feroci immortalati con un realismo sconvolgente.

Oltre la pittura: il mondo di Antonio Ligabue, la grande mostra
Non si può comprendere Ligabue senza conoscerne la storia. Nato in Svizzera nel 1899, fu espulso e costretto a vivere in Italia, dove visse un’esistenza segnata da emarginazione e sofferenza psichica. In mostra è possibile ripercorrere la sua incredibile vicenda umana attraverso opere inedite come *Lince nella foresta* (1957-1958) e una raccolta di disegni realizzati negli ultimi anni di vita.

Inoltre, un’interessante sezione è dedicata al rapporto tra Ligabue e il cinema, con proiezioni di spezzoni dal film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti con Elio Germano.


Questa retrospettiva non è solo un’occasione per ammirare un talento eccezionale, ma anche per riflettere sulla relazione tra arte e disagio, genialità e follia.

L’opera di Ligabue, pur essendo stata per lungo tempo relegata ai margini, oggi viene finalmente riconosciuta nel suo valore autentico e universale.

Se vi trovate a Bologna o state pianificando una visita, non perdere l’occasione di scoprire il mondo vibrante e commovente di Antonio Ligabue. Info su arthemisia.it.
